BIOGRAFIA


Un po' di storia


La mia generazione è cresciuta ammirando le fotografie di Franco Fontana: colori intensi, tagli netti, geometrie costruite sulla luce, realtà trasfigurata in immagini quasi impossibili. Il suo assioma “la fotografia non deve riprodurre il visibile, ma rendere visibile l’invisibile” mi ha sempre affascinato ed ha avvalorato quanto sosteneva lo stesso Oscar Wilde "il vero  mistero del mondo è il visibile, non l’invisibile”.
È nata così, in epoca analogica, la mia ricerca sul colore che si basa sulla astrazione dell’immagine da una realtà visivamente concreta.
Oggi, in epoca digitale, continuo a riproporre la “purezza” della tecnica fotografica evitando la postproduzione, esaltando ciò che la natura offre già di per sé: l’acqua, appunto, è diventata la mia “tavolozza”, i suoi riflessi il “mio visibile” e i suoi colori,  intensi numerosi e fluttuanti secondo la luce, sono diventate opere pittoricamente astratte e ne rappresentano la relatività e la fugacità del momento. Esempi estremi di come la luce crei immagini inimmaginabili e dia sensazioni visibili: dalla purezza del bianco suminagashi, l’arte giapponese degli inchiostri fluttuanti per disegnare sull’acqua, ai neri notturni di un’acqua dolce, ai colori più intensi dell’inquinamento del mare, che la serie OIL  propone come viaggio all’interno della forma/colore per scoprire nuovi percorsi di bellezza e comunicare con essa. 
Dell'acqua e del mare ho scritto anche alcune riflessioni poetiche esplicative della sensazione emozionale che le immagini offrono e ho voluto dare un termine nuovo alla ricerca, quasi allegorico… ACQUASTRATTA, che è piaciuto subito alla gallerista Eva Clausen: era il 2008 e la prima serie era pronta per essere esposta con relativo catalogo d'arte.
La conoscenza successiva di Carlo D'Orta mi ha portato ad una ulteriore ricerca selettiva dei colori e ai miei riflessi astratti sull'acqua si sono uniti i riflessi astratti su vetri e metalli del fotografo romano e nel 2010 è nato il progetto ASTRATTISMI PARALLELI, mostra itinerante con catalogo.
Nel 2011 a noi si è unito il pittore Albano Paolinelli di Pescara e insieme abbiamo costituito il gruppo REALISMO ASTRATTO, guidato dal critico d’arte Valerio Dehò: una ricerca dell’astrazione partendo dal reale.
Dopo il distacco di D’Orta, REALISMO ASTRATTO è diventato un binomio di fotografia e pittura, ne è nata una mostra itinerante con catalogo d'arte ed è stato inserito nel 2013 tra le ultime tendenze artistiche nel volume “La via italiana all’informale” curato da  Virgilio Patarini, della Editoriale Giorgio Mondadori.
Sempre nel 2013, la mia ricerca è stata inserita nel volume “Sensazioni artistiche” a cura di Deborah Petroni e Rubens Fogacci, della Editoriale Giorgo Mondadori e nel 2014 nel volume TILT ESTETICA curato da Daniele Radini Tedeschi per Editoriale Giorgo Mondadori, avendo partecipato alla TRIENNALE d’Arti Visive di Roma.
Per il Comune di Termoli nel 2011 in occasione d’Unità d'Italia ho realizzato il progetto ITALIA150, libera interpretazione del tricolore: mostra itinerante con un catalogo COLORI D’ITALIA e un  dvd con musiche del Maestro Andrea Castelfranato.
Nel 2012 sono stato invitato dall'Assessorato alla Moda della Provincia di Milano ad esporre, durante il FuoriSalone del mobile, la nuova serie "mista" di fotografie e foulard in seta, dal titolo LA NATURA CHE VESTE, dal file al foulard.
Sono partito da alcune profonde considerazioni sulla bellezza, intesa come via pulchritudinis, sul colore, inteso come il luogo dove s’incontrano l’universo e la mente  e ne scaturisce una interpretazione psicologica emozionale della realtà, e sull’acqua, come senso della relatività del nostro essere, sempre uguale ma mai la stessa: in tal modo  ritengo che l’Arte può accompagnarci giorno dopo giorno durante tutto l'anno e noi  possiamo vestirci con immagini tratte dalla Natura stessa. È nata così “la natura che veste” e “dal file al foulard” rappresenta il passaggio  dalla immagine fotografica all’accessorio di prestigio che lascia un segno e una attenzione particolare, tale da stimolare l'identificazione e riconoscere la qualità della ricerca… sono capi di abbigliamento intesi come opere d’arte per andare oltre il tempo e la moda stessa, per creare uno stile nuovo.
Di questa serie, l'opera "bianco suminagashi " è stata  scelta dal prof. Daniele Radini Tedeschi per l’esposizione alla Triennale di Roma nel 2014.
Nel 2015 le immagini “si animano” e l’acqua si “materializza”. Nascono le nuove serie: ANIMALIA, l’acqua rimane l’habitat in cui gli animali vivono e si riflettono; FLEUR, fiori e petali galleggianti; SEGNI, scie di acqua, neve rigata dall’ombra degli alberi, tracce di sabbia bagnata.
Nel 2016 il file si evolve ancora: dopo la stampa su carta e su tessuto pregiato viene riprodotto su vetro soffiato (tipo Murano) secondo la tecnica dell’antica lavorazione al lume e montato in argento, grazie alla collaborazione con Alessia Fatone e Francesco Lupo di Pescara e Armando Di Rienzo di Scanno (AQ). ASTRAZIONE COME ACQUA FUOCO METALLO.
Nel 2017 nascono le nuove serie COMPOSIZIONI e IL CORPO UMANO e inizia la collaborazione con il laboratorio-atelier di Gianna Tedeschini di Roma e la sartoria Fiorella Ciaboco di Milano
Nel 2018 inizia la collaborazione con la stilista Pola Cecchi di Firenze e l’architetto Tiziana Leopizzi di Genova ed entra nel progetto ARTOUR-O il MUST con la nuova serie le MASCHERE
Nel 2020 compone alcuni dittici sulla natura, che chiama NATURA VIVA, sono fiori e frutti che vivono nel loro habitat naturale; NATURA MORTA, sono gli stessi ormai recisi o colti la cui fine è segnata; NATURA ALTRA, sono oggetti e cose inanimate. Questa nuova ricerca non si ispira al classico still-life inglese, ma vuol evidenziare i vari momenti della natura: da quando è viva e vitale fino a “bloccarla” quasi ingannevolmente prima di appassire. È sempre una luce solare che accomuna i dittici, esaltandone di volta in volta la forma, gli aspetti geometrici, eventuali simbolismi e il senso stesso delle immagini.
Nel 2022 compone la serie QUADRUPLICE, le cui immagini sono inserite in COMPOSIZIONI
Nel 2023 nella sua nuova dimora di Pescara apre con le sue opere una HOUSE GALLERY visitabile su prenotazione

 

Biografia


Danilo Susi, nato a Pescara nel 1949, vive tra Pescara e Termoli, dove ha lavorato come medico gastroenterologo ospedaliero.
Inizia a fotografare nei primi anni ’70 con una Yashica a telemetro per passare subito dopo alla Nikon, di cui possiede vari corpi corredati da ottiche fisse e non (dal 24 al 300 mm.).
Si considera un autodidatta, con frequentazioni sporadiche negli anni ’70 di alcuni “maestri” pescaresi, quali Giuseppe Moder e Bruno Simoncelli, e della Galleria d’arte Rondanini di Roma. Nel 1980 durante un breve soggiorno a Parigi ha la possibilità di vivere direttamente la prima edizione “Le mois de la photo à Paris”: inizia la sua ricerca sulla linea e sulla luce e le sue tematiche preferite diventano l’uomo nella sua essenza e la luce espressione di vita.
Attualmente si interessa alla ricerca del particolare che si trova in natura; le immagini non hanno fotoritocco tecnico, riproducono i colori che la natura offre nelle sue varie sfumature, in modo particolare l'acqua che considera una vera metamorfosi della natura.